Chi dovesse rilevare uno scollamento rispetto alla propria idea bergmaniana di cinema, e conseguente delusione, dovrebbe forse interrogarsi sulle proprie capacità in fatto di scelta di pellicole appetibili. Pitch Perfect sta fra un telefilm tipo Glee, ma fatto meglio, e una puntata di X Factor, ma senza l’agonismo di cui un reality necessita.
In abile equilibrio fra parodia ed effettiva cura delle performance musicali indubitabilmente pop, il film di Jason Moore può vantare un certo ritmo, un’adorabile Anna Kendrick circondata da un cast ben caratterizzato, e una totale leggerezza, senza che questa sia sinonimo d’indefinita stupidità. I conflitti classici (amore, amicizia, affermazione del proprio talento) ci sono tutti, ma sono così privi di tensione da avvicinare Pitch Perfect a un rituale zen di puro intrattenimento occidentale.
(3,5/5)
Per me è stata una sorpresa piacevolissima.
E poi considerare figo il canto a cappella è una di quelle cose su cui avrei scommesso 100 euro sicuro di vincerli. E invece Li avrei persi.
è un film carino, possiamo dirlo.
é vero é divertente. solo mi chiedo a quale elemento profilmico sia dovuto il mezzo punto in più che ci metti: alla protagonista? o piuttosto alla rossa? o all’ensemble?
ob
decisamente alla protagonista, mi piace assai. era anche la cosa migliore di quella piaga che è fra le nuvole. e al melodramma ridotto davvero al minimo, negli snodi obbligati.